In occasione dell’undicesimo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto e per l’occasione Legambiente fa il punto sull’efficienza energetica degli edifici in Italia e le norme che regolano il diritto dei cittadini di conoscere l’entità degli sprechi e le modalità per risparmiare in bolletta aumentando il comfort delle proprie abitazioni.
Decisamente negativa la situazione della Regione Campania. Non è infatti prevista nessuna Certificazione energetica regionale, neanche a titolo volontario. I controlli riguardano solo il 2% degli edifici, perché previsti dalla Legge Nazionale, ma non ci sono soggetti incaricati per tali controlli né tanto meno sono previste sanzioni a livello regionale.
Chiediamo che la Regione Campania prenda esempio dalla Provincia di Bolzano, dove al contrario le normative sull’efficienza energetica sono prese seriamente, le certificazione energetica è infatti obbligatoria per tutti i nuovi edifici, per le ristrutturazioni, ampliamenti, demolizioni e ricostruzioni. La classe B è la minima richiesta per tutti i nuovi edifici. I controlli vengono effettuati dall’Agenzia CasaClima sia attraverso i progetti che attraverso sopralluoghi nei cantieri, oltre al fatto che se non rispettati le normative non viene rilasciato il permesso di costruire e vengono bloccati i lavori.
Il consumo di fonti fossili per il riscaldamento degli edifici è infatti responsabile di una quota rilevantissima dell’inquinamento delle città italiane e della produzione di gas serra, ed è quindi un settore chiave sul quale intervenire per diminuire le concentrazioni di smog nell’aria, come più volte segnalato e richiesto anche dall’Unione Europea, incidendo positivamente sulle tasche e sulla qualità della vita dei cittadini.
La spesa energetica è una voce rilevante del bilancio delle famiglie, che per il riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni può variare tra i 1500 e i 2000 euro all’anno. Eppure, questa spesa può essere ridotta fino al 50% con interventi di efficienza energetica negli edifici e con impianti che possono rendere più confortevoli sia d’inverno che d’estate le case in cui viviamo.
“Nell’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto – ha dichiarato il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini – abbiamo voluto sollecitare l’attenzione sul tema dell’efficienza energetica in edilizia, con l’obiettivo di sensibilizzare e rendere consapevoli i cittadini dei loro diritti. Perché nonostante le norme in vigore obblighino a rendere trasparenti le informazioni sui consumi per il riscaldamento e raffrescamento delle abitazioni, in gran parte del Paese queste informazioni sono negate o addirittura false, per cui continuiamo a vivere in case colabrodo, e senza poter sperare in alcuna opera di riqualificazione in tempi brevi visti i ritardi dei programmi di incentivo”.
Sia il Governo che le Regioni (la maggior parte almeno) sono responsabili di questa situazione. L’Italia ha accumulato enormi ritardi nel recepire le Direttive europee che obbligavano a scegliere questa prospettiva di cambiamento e ancora oggi diversi obblighi non sono stati attuati, mentre altri strumenti che dovevano spingere la riqualificazione sono fermi: il DL sull’efficienza energetica che prevedeva l’istituzione del Fondo per l’Efficienza Energetica è stato approvato da 592 giorni ma il fondo non è ancora accessibile e le risorse stanziate per il 2014 e il 2015 sono andate sprecate. Stessa sorte per il programma di miglioramento delle prestazioni degli edifici pubblici e privati e per il piano di informazione e formazione sull’efficienza energetica, la cui predisposizione è stata assegnata all’Enea. Mentre, solo in questi giorni si è finalmente sbloccata la situazione del Conto Termico, ossia gli incentivi per gli interventi di efficienza energetica che riguardano anche il patrimonio edilizio.