Si svolgerà sabato 30 novembre alle ore 10.00, presso l’aula magna dell’Istituto Professionale dell’Agricoltura di Salerno, sito in loc. Lamia all’uscita dell’A3 di Pontecagnano, il convegno “Una nuova agricoltura per un diverso sviluppo”.
L’incontro, organizzato da Legambiente Campania in collaborazione con l’istituto scolastico, che rappresenta una delle realtà didattiche più attive della provincia.
Al convegno sono previsti gli interventi di operatori del settore, amministratori e rappresentanti di associazioni ambientaliste e di categoria. Tra questi, il responsabile agricoltura di Legambiente Campania, Valerio Calabrese e il presidente della stessa associazione Michele Buonomo, il presidente di Coldiretti Salerno Vittorio Sangiorgio, il presidente della CIA di Salerno Antonio Orlotti, e il consigliere del Cda di Confagricoltura Salerno Antonio Palumbo. A rappresentare i produttori il presidente della OP Alma Seges Aristide Valente e il direttore della OP Terra Orti Emilio Ferrara. Insieme a loro il direttore generale del settore Politiche agricole della Regione Campania Filippo Diasco, il consigliere per l’agricoltura del presidente della Provincia di Salerno Mario Miano e l’assessore provinciale alle politiche del lavoro Pina Esposito. Al preside del PROFAGRI, Alessandro Turchi, è affidata l’introduzione; modera il direttore amministrativo dell’istituto Valerio Salvatore.
Durante l’incontro sarà presentato il volume La terra che vogliamo, il futuro delle campagne italiane, di Beppe Croce, responsabile nazionale del settore agricoltura di Legambiente, al quale saranno affidate le conclusioni del convegno.
Tra le distorsioni del sistema distributivo, un consumo di suolo che non ha uguali in Europa, le infiltrazioni della criminalità organizzata e le normative astruse, il settore agricolo sta attraversando un particolare momento di crisi. Eppure, proprio l’agricoltura può essere uno dei cardini di quella green economy che, con ogni evidenza, costituisce l’unica, duratura, partecipata via d’uscita dalla crisi in cui si dibatte il nostro paese.
La terra che vogliamo delinea la proposta di una nuova agricoltura, incentrata su una pluralità di approcci, accomunati dal rispetto della natura e del benessere di chi la vive.
«Per me, che dirigo questo Istituto da poche settimane – afferma Alessandro Turchi, preside del ProfAgri – è una ulteriore occasione per ribadire la strategicità di questa scuola in un panorama formativo, che deve vedere necessariamente l’agricoltura, l’ambiente, l’alimentazione, come i veri temi nevralgici del futuro dei nostri territori»
«Non è un caso – afferma Michele Buonomo – se abbiamo scelto una scuola per la prima presentazione del libro in Campania, la regione che, forse più di ogni altra nel nostro Paese, ha legato il suo nome all’agricoltura, la Campania Felix, e che oggi soffre per i fatti legati alle note, tristi, vicende della Terra dei fuochi. Un istituto superiore – conclude Buonomo – che forma figure professionali, per una nuova agricoltura, per un nuovo futuro di questo settore, strategico per l’economia del nostro Paese, fondamentale per la qualità della nostra vita e del nostro ambiente.»