Attraverso la semina, la cura, il compostaggio , la raccolta non solo si apprendono i principi dell’educazione ambientale e alimentare , ma si impara a leggere in chiave ecologica la relazione tra uomo e territorio. Ogni orto è un universo da scoprire e rappresenta uno strumento didattico multifunzionale e interdisciplinare.
Realizzato con il contributo Otto per mille della Chiesa Valdese-Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi – anno 2013-2014
Progetto “Facciamo l’orto”
Con il Progetto proposto si intende diffondere l’esperienza degli Orti Didattici e implementare nuove iniziative educative per proporre ai giovani che sempre più numerosi fruiscono del Parco Eco-Archeologico di svolgere un’esperienza didattica straordinaria. L’offerta formativa degli anziani sulle tecniche e metodi per praticare l’orto-cultura viene arricchita dal ventaglio delle pratiche di lavoro di gruppo, di sperimentazione e laboratoriali, con giochi cooperativi, attività manuali, videoproiezioni, organizzate dagli operatori ed esperti di Legambiente.
In particolare, il Progetto contempla tra le attività laboratoriali:
“L’orto didattico”
Attraverso la visita agli orti realizzati all’interno del Parco Eco Archeologico, saranno trasmesse nozioni basilari sull’agricoltura biologica (il terreno, gli attrezzi, le tecniche di rotazione e consociazione colturali, le cure). I giovani saranno messi nella condizione di saper riconoscere le piante da ortaggio più comuni, capire il funzionamento del compostaggio e la concimazione. L’esperienza formativa sarà arricchita dalle attività pratiche svolte negli orti didattici, a partire dalla preparazione del terreno, alla semina o piantumazione delle piantine, per seguirne lo sviluppo fino alla raccolta utilizzando le tecniche di agricoltura biologica.
“Il Ciclo chiuso”
Dal confronto tra i rifiuti prodotti dall’uomo e dalla natura all’humus nel bosco, al compost nel nostro giardino, il laboratorio mira a far acquisire competenze nella pratica del compostaggio. La presenza degli orti didattici e degli orti gestiti dagli anziani consente un’esperienza globale, che attraversa tutte le fasi del processo di compostaggio, dalla creazione di un cumulo di sostanza organica (rifiuti e scarti di cucina e di giardino) nel cui interno i materiali di partenza siano miscelati in proporzioni adeguate, all’analisi dei processi fisici e biologici che nel cumulo si sviluppano, in modo tale da condurre alla formazione di humus stabile senza perdita di elementi nutritivi, fino al riutilizzo del compost nelle pratiche orticole..
“Giochiamo coi rifiuti”
Attraverso la creatività dei ragazzi e recuperando la manualità si trasformerà un “Rifiuto” in un oggetto utile. Le finalità di questo laboratorio, rivolto a tutte le classi dalle materne alle superiori, mirano a sviluppare una maggiore comprensione sui problemi ambientali.
“L’Eco Quiz”
Il laboratorio si propone di arricchire, attraverso l’espediente del gioco a premi, il bagaglio culturale dei partecipanti su temi come l’inquinamento, la mobilità sostenibile, le tradizioni popolari, l’agricoltura biologica, la storia locale, la raccolta differenziata, etc. Attraverso la ricreazione di una sorta di gioco a premi, gli alunni, suddivisi in squadre, metteranno alla prova le proprie conoscenze sulle tematiche ambientaliste e storico-culturali, rispondendo a una serie di domande quiz.
Parco eco-archeologico
Il Parco Eco-Archeologico di Pontecagnano Faiano che si estende per 22 ettari ed è situato immediatamente alle spalle dell’abitato moderno. All’interno del parco è ubicata l’area archeologica che comprende i resti di un antico abitato etrusco-campano, sviluppatosi dal IX al IV secolo a. C.
In virtù di un’apposita convenzione con la Soprintendenza Archeologica di Salerno, Legambiente anche per contrastare fenomenici di abbandono di rifiuti e di vandalizzazione dell’area, ha innescato un processo virtuoso di affidamento progressivo ad anziani di lotti, ciascuno di 100 mq. Partendo dagli 8 orti avviati nei primi anni del 2000, si è arrivati agli attuali 50, tutti rigorosamente biologici. L’area del parco, inoltre, è stata oggetto di interventi di piantumazioni di alberi da frutta, della predisposizione di orti didattici e della realizzazione di un’ Aula Verde e di una Biblioteca all’aperto. Queste ultime, in forza della lunga esperienza di Legambiente nel campo dell’educazione ambientale, si pongono come laboratorio aperto sul territorio e strumento di interpretazione della storia umana ed ecologica del territorio,
Oltre che luogo di conservazione del patrimonio storico-archeologico, il parco è dunque diventato anche un’importante oasi verde offrendo spazi collettivi di socialità di riposo e di gioco e dove gli orti rappresentano il collegamento più diretto e antico tra la realtà urbana e la cultura contadina, favorendo l’inclusione sociale di una fascia debole come gli anziani.