Chiediamo da oltre vent’anni l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale. L’assenza di sanzioni adeguate è di fatto una licenza a inquinare e saccheggiare l’ambiente i cui viviamo. 12 dicembre incontro con le istituzioni.

Ogni anno nel nostro Paese si consumano oltre 30mila reati contro l’ambiente: dalle discariche abusive alle cave illegali, dall’inquinamento dell’aria agli scarichi fuorilegge nei corsi d’acqua. Si tratta quasi sempre di reati che vengono sanzionati in maniera assolutamente inefficace e con tempi di prescrizione estremamente rapidi. Da oltre vent’anni Legambiente chiede l’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale, come previsto anche dalla lettera e dalla sostanza della direttiva comunitaria del 2008, formalmente recepita ma di fatto finora disattesa dal nostro Paese. L’assenza di sanzioni adeguate, proporzionate e dissuasive, come recita la stessa direttiva, rappresenta di fatto un incentivo ad inquinare e saccheggiare l’ambiente in cui viviamo.

Promuoviamo per questo un convegno a Roma –  “I delitti ambientali nel Codice penale: una riforma di civiltà” – il 12 dicembre, dalle ore 15,00 alle ore 18,00 presso il Capranichetta (Hotel Nazionale) in piazza Montecitorio 131.