Legambiente lancia l’allarme sul provvedimento che nei prossimi giorni dovrebbe essere votato in Consiglio Regionale sulle cave che in sintesi, introduce modifiche importanti come la proroga fino a 8 anni (tempi dunque raddoppiati) dei lavori di estrazione per gli imprenditori e la possibilità di cavare anche in aree di crisi, dove secondo il Prae, il Piano regionale attività estrattive approvato nel 2006, il territorio è già spremuto.
“Si tratta – spiega Legambiente – di un provvedimento insostenibile, che apre le porte a nuove ferite per un territorio già martoriato e che ritarda se non rinvia, con grave rischio, la riqualificazione e la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista del dissesto idrogeologico. Il Governatore De Luca e la sua maggioranza stanno firmando un nulla osta a bucare il territorio della Campania, una tana libera tutti in un settore quello delle cave che da decenni rappresenta l’anello d’oro per gli affari dell’ecomafia. Richiamiamo al senso di responsabilità delle forze politiche ad un passo indietro nei confronti di un provvedimento che di fatto blocca la dismissione e la riqualificazione ambientale e riavvia una nuova stagione del “ buco “ nelle montagne alla faccia dell’ambiente, della messa in sicurezza del territorio e della legalità”.

Legambiente ha inviato alla Giunta Regionale, a tutti consiglieri, al Ministero dell’Ambiente e Corte dei Conti un documento dove esprime nel merito la totale contrarietà al DDL sulle cave che la Regione Campania si appresta ad approvare. Siamo davanti ad un provvedimento che evidenzia quale primo aspetto di criticità l’adozione di un iter procedurale illegittimo in quanto mancante della procedura di Valutazione Ambientale Strategica necessaria in materia di piani e programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale come è necessario esperire la procedura di Valutazione d’Incidenza.

Tutto ciò a maggior ragione nel caso specifico del Piano Regionale delle Attività Estrattive (PRAE) approvato nel 2006 in quanto risulta non essere stato sottoposto ad alcuna valutazione ambientale (VAS e VI). Per queste ragioni riteniamo che il DdL evidenzia pertanto una chiara inadempienza a disposizioni comunitarie, oltreché la configurazione di “violazione di legge ex art. 11, punto 5., D.Lgs 152/2006. Inoltre il provvedimento è insostenibile dal punto di vista ambientale perché apre le porte a nuove ferite per un territorio già martoriato.Il Governatore De Luca e la sua maggioranza stanno firmando un nulla osta a bucare il territorio della Campania, una tana libera tutti in un settore quello delle cave che da decenni rappresenta l’anello d’oro per gli affari dell’ecomafia. Richiamiamo al senso di responsabilità di tutte le forze politiche ad un passo indietro nei confronti di un provvedimento che di fatto blocca la dismissione e la riqualificazione ambientale e riavvia una nuova stagione del “ buco “ nelle montagne alla faccia dell’ambiente, della messa in sicurezza del territorio e della legalità.” In una nota Legambiente esprime la sua totale contrarietà rispetto al DDL sulle cave che nei prossimi giorni dovrebbe essere votato in Consiglio Regionale.

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