A bordo del Treno Verde Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana firmano l’accordo per la rifunzionalizzazione degli spazi della stazione salernitana. Nella struttura nascerà un centro di innovazione sociale e culturale per promuovere il turismo sostenibile, il volontariato europeo e una nuova visione di mobilità.
Un centro per promuovere la sostenibilità ambientale, il volontariato e gli scambi europei tra giovani, ma anche per proporre ai cittadini una nuova visione di mobilità, per promuovere le bellezze della Terra Felix e un turismo lento che trova nel treno e biciclette il suo mezzo ideale. Un luogo dove le buone intenzioni incontrano le buone pratiche e diventano esperienze virtuose a sostegno dei territori. Con un valore aggiunto: sede di questa esperienza innovativa saranno gli spazi impresenziati della stazione di Pontecagnano, in provincia di Salerno. Una stazione che torna a vivere grazie al progetto Green station, il protocollo d’intesa sottoscritto da Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana per il recupero delle stazioni impresenziate e promuovere progetti che abbiano finalità sociali d’interesse collettivo.
Il protocollo è stato sottoscritto questa mattina a Salerno, in concomitanza della tappa campana del Treno Verde, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, realizzato con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che sta attraversando l’Italia con un’edizione tutta speciale dedicata all’economia circolare.
All’incontro erano presenti: Stefano Ciafani, direttore generale Legambiente; Manuela Cardarelli, portavoce del Treno Verde; Luca Cascone, presidente Commissione Trasporti della Regione Campania; Alessandro Tullio, Direttore Trenitalia Regionale Campania; Modestino Ferraro, responsabile Ingegneria Direzione Territoriale Produzione RFI di Napoli; Francesca Ferro, direttrice del Circolo Legambiente Pontecagnano.
“Oggi nasce la prima green station della Campania per iniziare anche in questa regione un nuovo processo di economia solidale che tenga conto dell’eccezionale importanza dei beni comuni – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente –. Dalle stazioni d’Italia non presenziate, immenso patrimonio di questo Paese, stiamo contribuendo alla creazione di una rete di relazioni sociali del territorio a partire da queste strutture che nei decenni hanno evocato spostamenti, speranza, sogni di vita migliore. Non solo treni, ma idee, contenuti e progetti di educazione ambientale: le Green station rappresentano un pezzo di economia civile che produce valori, come fiducia, capitale sociale, senso civico, solidarietà, assieme a valore economico e nuove opportunità, dal turismo, alla mobilità sostenibile rigenerando spazi non utilizzati”.
L’esperienza di Pontecagnano è solo uno dei progetti di Green Station in giro per l’Italia. Progetti che hanno come cuore pulsante quello di rivalorizzare spazi non presenziati all’interno delle stazioni e snodi ferroviari, intesi non più come luoghi di arrivo e partenza ma sempre più come luoghi di incontro e socialità, oltre che di poli di attrazione urbana, centri di servizio sociali, ambientali e di mobilità collettiva. Attualmente le Green Station realizzate con la collaborazione tra Legambiente, FS Italiane e Rete Ferroviaria Italiana sono cinque e si trovano a Brenna Alzate (Lombardia), San Stino di Livenza (Veneto), Pescara centrale (Abruzzo), Potenza superiore (Basilicata) e Anzio (Lazio).
“La conversione della stazione di Pontecagnano in Green Station conferma l’utilità della cessione in comodato d’uso di locali non più funzionali alle attività ferroviarie – afferma Modestino Ferraro, responsabile Ingegneria Direzione Territoriale Produzione RFI di Napoli – un nuovo modello di sviluppo territoriale, che coniuga sostenibilità ambientale e coesione sociale. Su tutto il territorio nazionale sono circa 500 le stazioni interessate da comodati, oltre 87.000 i metri quadri – che superano i 100.000 con gli spazi delle grandi stazioni – per un valore economico vicino ai 120 milioni di euro. La firma di oggi conferma la fattiva collaborazione di FS Italiane con quanti lavorano per mettere in primo piano il bene comune e l’interesse della collettività”.
Pontecagnano è in una posizione strategica per il turismo delle bellezze della Regione Campania. La stazione è quindi anche luogo ideale per realizzare un punto di informazione e formazione per operatori turistici e turisti (italiani e stranieri) in grado di connettere i viaggiatori al ricco tessuto culturale e naturalistico della Campania. Un luogo per co-progettare, sviluppare e realizzare “itinerari della bellezza” per connettere le esperienze virtuose e favorire lo sviluppo di nuove realtà.
“Vogliamo realizzare all’interno della stazione di Pontecagnano un centro di innovazione sociale e culturale che attraverso azioni di volontariato nazionale ed internazionale contamini il territorio per promuovere uno sviluppo ecosostenibile – spiega Francesca Ferro, direttrice del circolo Legambiente Occhi Verdi, assegnatario del bene -. La stazione sarà inoltre accreditata presso l’Agenzia Nazionale Giovani (Ang) per l’azione chiave del programma Erasmus+:youth, per permettere a giovani provenienti da diversi paesi europei di partecipare e sviluppare attività di volontariato con le comunità locali e co-gestiranno il Parco Ecoarcheologico di Pontecagnano, gestito da Legambiente”.