Troppe fiamme, troppe coincidenze. Difficile credere alla favola dell’autocombustione, dietro il fuoco spesso c’è dolo spinto da interessi economici e speculativi”.  Nel 2015 ben 479 incendi in Campania, andata in cenere una superficie complessiva di 1676 ettari

 

“Davanti alle fiamme che in questi ultimi giorni colpiscono varie e ripetute aree della Regione, ci risulta difficile credere alla favola dell’autocombustione. Troppe coincidenze, troppo roghi. L’esperienza ci insegna che spesso dietro queste fiamme c’è dolo spinto da interessi speculativi e da un ritorno economico. Gli incendi sono una vera e propria emergenza, perché distruggono habitat e paesaggi, possono mettere in crisi l’esistenza di tante economie locali che hanno scommesso sul turismo ambientale, accrescono il rischio idrogeologico e la desertificazione. Sono un pericoloso segnale di rifiuti di legalità”.

In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania sugli incendi che in questi ore e ultimi giorni colpiscono diverse zone della Regione.

Analizzando con attenzione i dati del Corpo Forestale dello Stato, relativi ai roghi che sono divampati nel 2015 fino al 14 agosto su tutto il territorio campano si sono verificati 479 incendi, seconda regione d’Italia dopo la Calabria, che hanno trasformato in cenere una superficie complessiva di 1.676 ettari,. Una ferita profonda – denuncia Legambiente – che continua a martoriare il territorio campano, il paesaggio e le bellezze naturali che contribuiscono a renderlo unico al mondo. La lotta a questi veri e propri delitti ambientali non può prescindere dalla sensibilizzazione dei cittadini e delle comunità, anche per rompere quel muro di omertà che a volte circonda gli incendiari.