In ricordo di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica e nostro amatissimo amico barbaramente assassinato il 5 settembre del 2010. In una giornata triste come quella di oggi Legambiente stringe in un abbraccio ideale la comunità di Pollica, la famiglia di Angelo Vassallo e quanti lo hanno avuto a cuore. Una giornata doppiamente triste, non solo ricordiamo il nostro amico, dopo tre anni ancora non è stato individuato alcun colpevole della sua morte. Legambiente Campania lo ricorda anche con otto testimonianze. Sono quelle di Roberto Saviano, Carlo Lucarelli, Gian Carlo Caselli, Salvatore Settis, Nando Dalla Chiesa, Attilio Bolzoni, Luigi Ciotti, Franco La Torre che hanno risposto all’appello di Festambiente e Legalità del luglio scorso.

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Nel corso di questi tre anni abbiamo fatto tante cose con il Comune di Pollica, chi lo amministra, la sua comunità. Seguendo la strada che Angelo ci aveva indicato. Abbiamo raccontato di lui, del suo lavoro, trovando sempre più persone interessate, soci che hanno scelto quello di Angelo come nome per il proprio circolo, piccole e grandi amministrazioni che hanno saputo onorarne la memoria. Crediamo sia questo il modo migliore per dare un senso a quell’assurda giornata di tre anni fa.

Oggi Pollica è per molti il luogo dove le ragioni dell’ambiente e della legalità hanno creato occasioni di futuro per il territorio e la sua gente, oggi Pollica è ancora di più il luogo della “bella politica” praticata da Angelo. A chi, come noi, tre anni fa è stato privato di un amico, va la solidarietà, l’affetto e la vicinanza della nostra associazione.

Per non dimenticare.

“Ricordare Angelo Vassallo e tutti coloro che sono morti sotto i colpi della violenza criminale, ha un senso se sapremo operare perché la loro morte non sia stata inutile”, ha scritto Gian Carlo Caselli, Procuratore della Repubblica di Torino. ”Tutte le volte che uno straniero dice che noi italiani siamo fatti così, egoisti, indifferenti, menefreghisti e sempre un po’ collusi – scrive Lucarelli – io gli parlo del sindaco Vassallo. Gli parlo di un italiano, un italiano del sud, che voleva così bene alla sua gente e al suo paese da riuscire a trasformarlo in un paradiso anche a costo della vita”

Per Saviano, ”Angelo Vassallo è assurto da tempo a simbolo. Una di quelle persone che naturalmente riescono a divenire difensori del proprio territorio, custodi della bellezza e quindi disposti a scegliere la via della giustizia perché è l’unica strada per salvaguardare la felicità. Angelo Vassallo – afferma Saviano – per me continuerà ad essere questo, non un sindaco martire ma un uomo che amava con ogni parte di se la sua terra, la più bella delle terre”.

”Tre anni fa – dice don Ciotti – ci siamo voluti fermare. Ora con la stessa forza sentiamo la necessità di muoverci. Muoverci perché sia fatta luce sull’omicidio e assicurati alla giustizia i responsabili”. Per Bolzoni, ”il silenzio copre tutto, sono passati tre anni e sembra un secolo. Hanno seppellito la verità, l’hanno fatta sprofondare in quel mare che era la sua vita. Il tempo ingoia segreti e crimini, scolora tracce, confonde, trascina nell’oscurità anche i ricordi. Ma non riesce mai a fermare il cuore”. ”La sua eredità – scrive La Torre – appartiene a tutti noi e, in particolare, alla comunità dei tanti amministratori locali onesti, che non si piegano alle lusinghe dei poteri forti e non recedono di fronte a intimidazioni e minacce. Grazie Angelo, non ti dimenticheremo e porteremo avanti le tue battaglie”.

Per Settis, ”nessuno deve dimenticare Angelo Vassallo. Dopo la sua scandalosa uccisione, il vivo ricordo di lui deve continuare a rappresentare quel che egli ha rappresentato in vita, con limpida coscienza e con alta dignità”. ”L’ho conosciuto una sera del 2007 – ricorda Dalla Chiesa – mentre ero ospite di Pollica per presentare un libro. Cenammo insieme sul mare e parlai con lui solo quella volta. Ma fu sufficiente per formarmi quella che a me appare la più bella impressione che di un essere umano si possa provare: una persona gentile. Perché è solo una persona gentile sa apprezzare la natura, sa vederla come tesoro di tutti”.

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