“Sono veri criminali che hanno agito con cinismo. Plauso al Corpo Forestale per l’operazione”. Legambiente commenta il sequestro nel Casertano.
“E’ necessario aumentare i controlli, intensificare la vigilanza e la trasparenza nelle analisi e nella comunicazione per evitare di creare allarmismi e tutelare uno dei compartimenti più importanti dell’economia regionale e nazionale”.
In una nota Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania commenta l’operazione del Corpo Forestale nel Casertano che ha portato al sequetsro di 180 bufale malate che avevano la brucellosi ma gli allevatori erano riuscito a passare i controlli iniettando massicce dosi di vaccino.
Con questo sistema – ha accertato la Forestale in un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – gli allevatori hanno evitato l’abbattimento dell’animale infetto, come previsto dal programma europeo contro la brucellosi, lo hanno sfruttato fino allo stremo per ricavarne quanto più latte possibile e lo hanno poi abbattuto per percepire i contributi previsti dalla stessa Unione Europea. In questo modo, però – hanno accertato gli investigatori del Comando provinciale di Caserta e del Nucleo Agroalimentare della Forestale di Roma che hanno prelevato oltre 800 campioni di sangue in altrettante bufale – il batterio della brucellosi è passato dall’animale al latte, con rischi per gli operatori che manipolano il latte, ma non per i consumatori (la brucellosi viene normalmente eliminata con la pastorizzazione).