Agricoltura, green economy e sostenibilità. Incontro-seminario con gli studenti del ProfAgri Salerno, in programma giovedì 3 dicembre 2015, dalle ore 9.30, ad Angri (Sa).

 

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Il bacino del Fiume Sarno copre un territorio di 483 kmq (pari al 5% della superficie della Regione Campania), 3 province, 38 comuni nei quali si concentrano la significativa pressione demografica, la mancanza di infrastrutture fognarie-depurative primarie, le contraddizioni del sistema produttivo agricolo e industriale che oscilla tra eccellenze e illegalità, la diffusione piccoli e grandi ecoreati in tutto il bacino, l’inefficacia della pianificazione urbanistica, e la complessità della gestione del rischio idrogeologico. Negli scorsi anni il Fiume Sarno è balzato spesso agli onori della cronaca internazionale a causa del gravissimo inquinamento; dopo anni di battaglie ambientaliste, nelle quali Legambiente è stata protagonista, si sono succeduti Commissari Straordinari, Commissioni Parlamentari di inchiesta e numerosi atti amministrativi straordinari ed ordinari che hanno portato alla realizzazione di alcune significative opere, ma tanto ancora resta da fare per raggiungere una qualità ambientale accettabile.

Il corso d’acqua, aggredito, considerato e trattato per troppi anni solo come un’emergenza, presenza di contro un territorio di straordinario valore paesaggistico e ambientale, storico e culturale ed agroalimentare ed è da qui che vogliamo ripartire.

Il bacino del Fiume Sarno oltre alle numerose criticità ambientali presenta numerose eccellenze agroalimentari conosciute in tutto il mondo e che rappresentano un patrimonio da tutelare. Si comincia dall’Alto Sarno con la Cipolla Ramata di Montoro; nell’agro Nocerino-Sarnese il pomodoro San Marzano e il cipollotto nocerino sono il fiore all’occhiello del territorio; sul versante del bacino a ridosso dei Monti Lattari spiccano il pomodoro Corbarino a Corbara, la Pasta di Gragnano e Provolone del Monaco nel comune di Corbara, il vino nei comuni di Lettere e Gragnano; infine sul versante vesuviano il Pomodorino del Piennolo del Vesuvio, i vini vesuviani Catalanesca e Lacryima Christi.

Le eccellenze agroalimentari del Bacino del Sarno resistono grazie alla passione ed al lavoro quotidiano di imprenditori agricoli che nonostante tante difficoltà continuano ad essere sentinelle di un territorio martoriato. In questo seminario vogliamo far conoscere ai futuri operatori agro-industriali che si stanno formando all’Istituto Profagri di Angri le storie di alcune aziende del territorio che si stanno impegnando per promuovere e tutelare il Bacino del Sarno, attraverso produzioni di qualità che rispettano l’ambiente.

PROGRAMMA

Ore 9:30
Saluti e interventi introduttivi

Alessandro TURCHI
Dirigente PROFAGRI Salerno
Cosimo Ferraioli
Sindaco del Comune di Angri
Giancarlo Ingenito
Presidente del circolo Oikos di Angri

Ore 10: 30
L’impegno di Legambiente nel Bacino del Sarno

Goletta del Sarno
Un’esperienza concreta di volontariato ambientale
Antonio Giannattasio
Direttivo Legambiente Campania

Goletta del Sarno: inquadramento del Bacino del Sarno
e risultati del monitoraggio 2015
Francesca Montuoro
Leonia circolo Legambiente Valle del Sarno

Torniamo alla fonte: il crowdfunding per riscoprire bellezza
Luana Mattiello
Presidente del circolo Leonia di Legambiente

Ore 11:15
Agricoltura di qualità nel Bacino del Sarno
Introduce e coordina
Michele Buonomo
Presidente Legambiente Campania

Il Pomodoro San Marzano Dop
Eduardo Angelo Ruggiero
Dani Coop Sarno

La Cipolla Ramata di Montoro
Nicola Barbato
Gaia Agricola

Imballaggi sostenibili
Aldo Savarese
Sabox

Erbe aromatiche e cucina d’autore
Lorenzo Montoro
Montoro Erbe Sarno e Chef di Osteria Al Paese

L’impegno di Slow Food per ridare valore al cibo:
buono, pulito e giusto
Marco Contursi
Slow Food Agro Nocerino Sarnese

Ore 12:45
Conclusioni
Giorgio Zampetti
Responsabile Scientifico Legambiente