La bellezza non può attendere. Legambiente parte da Sabbioneta (Mantova), la città ducale patrimonio UNESCO, per riavviare il confronto con sindaci, parlamentari e amministratori sul suo testo di legge sulla bellezza che vuol proporre una nuova e concreta chiave di lettura del futuro del Belpaese guardando alla sostenibilità culturale e ambientale.
Domenica 1 settembre, insieme all’associazione dei Borghi più Belli d’Italia, Legambiente propone una riflessione sulle opportunità di sviluppo all’insegna della qualità, che possono caratterizzare i territori dell’Italia rurale e dei piccoli comuni.
“Questo paese non produce più nuova bellezza, se non per qualche oggetto isolato. Il consumo di suolo, l’abusivismo, i tagli alla cultura e alla scuola sono tutti fenomeni che rubano bellezza al nostro paese. Proprio la bellezza, invece – dichiara il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – può essere la chiave per rivedere politiche che interessano fortemente il territorio e concorrono in maniera rilevante a definirne caratteri e qualità. L’intento della nostra proposta – prosegue Cogliati Dezza – è di innescare nei territori processi di trasformazione che puntino a rendere più bella, moderna e vivibile l’Italia migliorando la qualità della convivenza, del benessere individuale e collettivo e a muovere la creatività. La sfida, insomma, è promuovere un modello di sviluppo alternativo a quello che ha distrutto la bellezza naturale senza produrne di nuova”.
La bellezza come tema portante di scelte concrete quindi, la qualità come chiave di ogni trasformazione del territorio.
Il testo – già sottoscritto da numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo, delle imprese e della scienza – verrà illustrato e discusso con i numerosi ospiti nel corso del convegno che si terrà domenica 1 settembre presso il Teatro all’Antica di Sabbioneta.
“Perché se il testo chiama i parlamentari ad assumersi responsabilità progettuali lungimiranti rispetto al Paese – conclude Cogliati Dezza – con questa iniziativa vogliamo richiamare anche gli amministratori locali alle loro responsabilità e alle possibilità che già oggi hanno per investire nella bellezza dei propri territori, proprio come fa già l’associazione dei Borghi più belli d’Italia”.