La montagna ha partorito il topolino. E la montagna questa volta ha le dimensioni delle grandi navi da crociera che, dopo il summit di ieri alla Presidenza del Consiglio, continueranno ad attraccare alla stazione marittima, nel cuore di Venezia, e ad attraversare il canale di San Marco con tanti saluti al decreto Passera-Clini emanato all’indomani del naufragio della Concordia.

“Sì, è vero che è prevista una qualche gradualità che porterà a una riduzione dei volumi di traffico- ha dichiarato il responsabile Mare di Legambiente Sebastiano Venneri -, ma resta il fatto che addirittura si disattende il divieto previsto dal decreto al transito delle navi sopra le 40mila tonnellate che scatterà infatti solo per quelle superiori alle 96mila e solo a partire dal dicembre 2014”.

“Per il resto – ha aggiunto il presidente di Legambiente Veneto Luigi Lazzaro – la riunione ha convenuto sulla necessità di procedere all’escavo del Canale Contorta Sant’Angelo, un’ennesima megaopera che si abbatterà ancora una volta sul delicato ecosistema della laguna, già provato dal Mose. Ma il colmo del paradosso è che quest’opera faraonica è considerata addirittura provvisoria e temporanea, dal momento che si prevede anche una revisione del Piano regolatore portuale che potrebbe portare a considerare quello di Marghera come attracco finale. La decisione individuata insomma, nell’ansia di accontentare tutti, di fatto cambia poco. Nel frattempo le navi continueranno a toccare il centro di Venezia e la laguna si prepara ad affrontare l’ennesima ferita”.